Il secondo Triumvirato

Emilio Lepido Il 27 novembre del 43 a.C. la cosiddetta "Lex Titia" legalizzò la costituzione del Secondo Triumvirato fra Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido; grazie a quest'atto il Triumvirato ricevette il potere di ratificare o annullare leggi senza la necessità dell'approvazione del Senato e del popolo. L'approvazione della Lex Titia, quindi, segnò la fine de facto della Repubblica Romana. La legge, originariamente varata con una durata limitata di cinque anni, fu in seguito rinnovata nel 38 a.C.; dopo la caduta e l'esilio di Lepido, tuttavia, gli scontri fra Ottaviano e Antonio portarono allo scadere della Lex Titia nel 33 a.C. e alla successiva Guerra Civile. In seguito, descrivendo l'incontro fra i Triumviri presso Bononia (l'odierna Bologna) prima dell'approvazione della Lex Titia, Svetonio scriverà:
«Quando nei pressi di Bologna si riunirono le truppe dei triumviri, un'aquila, posàtasi sulla sua tenda, sopraffece e gettò a terra due corvi che la attaccavano da una parte e dall'altra: tutto l'esercito intese che un giorno o l'altro ci sarebbe stata tra i colleghi quella discordia che poi effettivamente ci fu, e ne presagì l'esito.»
(Svetonio, Augustus, 96.)   La miniatura qui proposta ritrae Marco Emilio Lepido mentre, giovanissimo, scende in battaglia per salvare la vita di un cittadino romano.   "Emilio Lepido", miniatura tratta dal manoscritto "Les Fais et les Dis des Romains et de autres gens", ms. Harley 4374, c. 161r, fra il 1473 e il 1480 circa, British Library, Londra.
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