AL LAVORO! L’ICONOGRAFIA DEL MESE DI LUGLIO NEL MEDIOEVO

Che sia la mietitura, la trebbiatura o la fienagione, su una cosa i miniatori sono tutti d'accordo: luglio è il mese in cui si lavora - e si suda - parecchio.

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L'iconografia medievale del mese di luglio ci riporta nel pieno delle attività rurali (che ad aprile e maggio avevamo lasciato per una pausa aristocratica). Negli affreschi , nella scultura e nei codici miniati sono rappresentati infatti i principali lavori estivi del periodo, variabili a seconda delle zone climatiche.

Se esaminiamo i Libri d'Ore del Quattro e Cinquecento, vediamo che l'attività più rappresentata è quella della mietitura, tradizionalmente svolta a partire dal mese di giugno: emblema della stagione estiva per eccellenza, la raccolta delle messi è associata all'iconografia di luglio soprattutto Oltralpe, dove l'operazione è più tardiva.

Le illustrazioni possono limitarsi alla figura del contadino solitario che impugna la falce, ben documentata già nell'Alto Medioevo... 

... o ampliarsi in scene più articolate di grande realismo, con la descrizione scrupolosa del lavoro dei contadini...

... fino a includere la rappresentazione di altre attività svolte nel periodo, come la tosatura delle pecore, in questa miniatura delle Très Riches Heures del Duca di Berry.

Al posto della mietitura sono illustrati talvolta i lavori di fienagione, ossia l’insieme delle operazioni di falciatura e di raccolta del fieno, che viene riunito in grandi pagliai.

Un'altra rappresentazione tipica del mese di luglio è quella della trebbiatura, e in particolare la fase di battitura delle fascine di grano. Come ci mostra questa miniatura, l'operazione era svolta con l'ausilio del correggiato, strumento costituito da due bastoni uniti da una striscia di cuoio.

Nel Libro d'Ore miniato da Michelino da Besozzo i contadini intenti a battere le spighe sono due: il capo protetto dal cappello e le corti vesti che indossano i due personaggi alludono alla calura estiva. 

Nel Libro d'Ore Torriani la scena è ambientata all'interno di un'azienda rurale lombarda, dove compare anche un personaggio dagli abiti raffinati accompagnato da un cane: l'uomo, che sta osservando le operazioni di trebbiatura, è identificabile con il rappresentante del padrone, incaricato di sorvegliare i lavori agricoli.

Il contenuto di questo articolo è tratto dal saggio Il Libro d’Ore Torriani (Franco Cosimo Panini Editore) curato da Pier Luigi Mulas.

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