QUANDO I LIBRI CAMBIANO LA STORIA

Talvolta i grandi libri possono cambiare la storia del mondo. È la tesi sostenuta con raro talento narrativo da Stephen Greenblatt, docente di letteratura inglese all’Università di Harvard, in un appassionante romanzo storico con due insoliti protagonisti: l’umanista Poggio Bracciolini e l’unica copia sopravvissuta del De rerum natura di Lucrezio. Nel 1417, in un’epoca in cui per impadronirsi di un testo antico si poteva rubare o uccidere, Poggio Bracciolini scoprì infatti casualmente in un monastero tedesco un manoscritto che con suo sommo stupore si rivelò l’unica copia esistente del grande poema lucreziano, destinato, con le sue teorie filosofiche sugli atomi, gli dei, la felicità umana, a esercitare un’enorme influenza su artisti e pensatori come Botticelli e Giordano Bruno, Montaigne e Shakespeare, Freud e Einstein. Con l’approccio rigorosamente scientifico dello studioso e il passo felice del narratore, Greenblatt dimostra con questa avvincente prova di history fiction come il semplice ritrovamento di un libro perduto possa svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della civiltà.

Il libro: Stephen Geeenblatt, Il manoscritto, Rizzoli, Milano 2012, euro 22,00.

Post consigliati