UN VIAGGIO INFERNALE: ATTRAVERSANDO LA PALUDE STIGIA

Inferno, Canto VIII. Dante e Virgilio giungono sulla riva della palude Stigia, che circonda la città di Dite. Sarà il demone Flegiàs che li traghetterà sull'altra sponda, come illustrato nella parte centrale della miniatura. Filippo Argenti, uno degli iracondi che nuota nella "livida palude", si aggrappa alla barca e tenta di salire a bordo: Virgilio prontamente lo respinge con la mano sinistra, mentre con l'altro braccio cinge il collo di Dante, baciandone il volto. Terminata la traversata, eccoli di fronte alle mura della città di Dite, ricoperte, proprio come le descrive il testo, da lastre di metallo. Miniatura tratta dalla ‘Divina Commedia di Alfonso d’Aragona’ (XV secolo), British Library, Londra.
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