Ascensione La Chiesa cattolica celebra oggi, 40 giorni dopo la Pasqua, l'Ascensione di Gesù al cielo. Costituendo una delle colonne portanti della Cristianità stessa, l'Ascensione è naturalmente anche uno dei principali temi ad essere miniati all'interno di numerosi manoscritti medievali; rispetto ad un tema così noto, può risultare interessante l'insolita iconografia della miniatura qui proposta. La storia delle rappresentazioni artistiche dell'Ascensione consiste, principalmente, in tre tradizioni iconografiche differenti; le prime due, più antiche e frequenti, raffigurano l'Ascensione rispettivamente per mezzo della Mandorla (un'aureola che circonda l'intero corpo del Cristo, chiamata così per via della sua tipica forma) o come una vera e propria "scalata" verso il cielo, in cui Gesù è rappresentato in cammino verso la cima di un monte, spesso aiutato dalla mano di Dio stesso. La terza tradizione, invece, differisce dalle precedenti per via del particolare centro d'interesse che la contraddistingue: non tanto Gesù stesso, nella sua interezza, quanto piuttosto i suoi piedi. Questa iconografia apparve per la prima volta a cavallo dell'anno Mille, dapprima nelle sole isole britanniche, da cui in seguito si diffuse in tutto il nord Europa. Cristo è raffigurato nel momento esatto della sua sparizione fra le nuvole, dalle quali soltanto i suoi piedi e l'orlo dell'abito rimangono visibili: questo in accordo con quanto viene descritto negli Atti degli Apostoli, secondo cui egli «fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo» (Atti 1, 9). Sotto di lui, l'iconografia include spesso le ultime impronte lasciate da Gesù sulla roccia sulla quale poggiavano i suoi piedi; molti fedeli ritengono che queste stesse impronte siano ancora visibili a Gerusalemme all'interno della Chiesa dell'Ascensione.   "Ascensione", miniatura tratta da un Messale ad uso di Autun, ms. S 136 (114 A), c. 156v, 1460 circa, Bibliothèque Municipale, Autun.
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