Largo al factotum
Il 20 febbraio 1816, presso il teatro Argentina di Roma, ebbe luogo la prima rappresentazione dell'opera più famosta di Giocchino Rossini, Il Barbiere di Siviglia. In origine intitolata "Almaviva, o sia L'inutile precauzione", l'opera, su libretto di Cesare Sterbini, è tratta dall'omonima commedia (Le Barbier de Séville) scritta nel 1775 da Pierre Beaumarchais. Il titolo "Almaviva" fu scelto da Rossini, all'epoca soltanto ventitreenne, per evitare contrasti con una precendente versione in melodramma della stessa commedia francese; l'opera, infatti, aveva già ispirato una popolare versione composta nel 1782 da uno dei rivali di Rossini, Paisiello. Questa precauzione, ironicamente, si rivelò tuttavia inutile: la prima, a cui parteciparono molti sostenitori di Paisiello che ritenevano irrispettosa la nuova versione di Rossini, fu infatti accolta da fischi e grida di scherno. Scoraggiato dall'iniziale fallimento, il compositore stesso decise di non prendere parte alla seconda rappresentazione in programma per il giorno seguente; questa volta, tuttavia, il pubblico reagì con entusiasmo e l'opera conobbe presto un enorme successo, oscurando definitivamente la precedente versione di Paisiello.
Ad oggi, Il Barbiere di Siviglia rimane una delle opere più rappresentate a livello mondiale; la sua ouverture e la cavatina di Figaro, "Largo al factotum", sono probabilmente da considerarsi fra i brani più conosciuti nella storia della lirica.
"Barbiere", miniatura tratta da un Libro d'Ore ad uso di Amiens, ms. 016, c. 025v, fine del XV secolo, Bibliothèque Municipale, Abbeville.
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