Giosia celebra la Pasqua "Giosia celebra la Pasqua", miniatura tratta da una Bibbia destinata a Georges d'Egmond, abate di Saint-Amand, ms. 0006 (002), c. 272r, XVI secolo, Bibliothèque Municipale, Valenciennes. Questa miniatura ritrae un banchetto reale in occasione delle celebrazioni pasquali durante il regno di Giosia, re di Giuda. Quello che può sembrare "normale" per un antico re ebreo fu invece, all'epoca, un grande avvenimento: la Pasqua del 658 a.C., infatti, fu la prima ad essere celebrata da più di 60 anni - nonché la prima Pasqua ad avere Gerusalemme e il Tempio come vero centro dei festeggiamenti. Cosa portò Giosia a questo cambiamento? Giosia aveva solo 8 anni quando Amon, suo padre, venne assassinato. Bambino improvvisamente ritrovatosi re, Giosia fu probabilmente supportato dagli Alti Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme: la Bibbia riporta come, all'età di soli 16 anni, il giovane sovrano iniziò a ricercare Dio in una maniera che ricordava quella di Re Davide. Pochi anni più tardi Giosia iniziò, infatti, una vera e propria purificazione del regno di Giuda dalle blasfemie e dal culto degli idoli, ristabilendo così la fede pura in YHWH che il suo stesso nonno, re Manasse, aveva rinnegato. Come parte delle sue riforme, il re ordinò che il Tempio venisse ristrutturato: fu in questa occassione che un Alto Sacerdote ritrovò quello che viene descritto come "il Libro della Legge di YHWH per mano di Mosé". Per celebrare il ritrovamento, così come per espiare le colpe dei suoi predecessori, Giosia decise quindi di ristabilire la Pasqua: lo stesso re offrì al Tempio 3000 agnelli, così che anche i pellegrini potessero celebrare la Pasqua a Gerusalemme. I festeggiamenti durarono per un totale di sette giorni, durante i quali Giosia potè celebrare la Pasqua con sacerdoti, leviti, abitanti di Gerusalemme e  pellegrini giudei ed israeliti tutti.
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