“QUEL GESSO DI CANOVA È DISTRUTTO PER SEMPRE”, PAROLA DI MONTANARI

In pochi sanno che il 2 agosto scorso un bassorilievo in gesso di Antonio Canova è andato in frantumi. L'opera, raffigurante l'Uccisione di Priamo, si è letteralmente sgretolata mentre veniva staccata dal muro dell’Accademia d’Arte di Perugia - dove è normalmente custodita - per essere spedita ad Assisi, in vista di una mostra dedicata a Canova. Il gesso, secondo le prime analisi, è "artisticamente irrecuperabile". Questa vera e propria tragedia del mondo dell'arte - di cui si è parlato molto poco - ha riacceso il dibattito sull'opportunità della movimentazione delle opere d'arte, spostate come merci da una città all'altra (se non da una nazione all'altra). Nelle ultime ore si è occupato della vicenda anche lo storico dell'arte Tomaso Montanari, che ha firmato sul Fatto Quotidiano un'aspra condanna al "mostrificio politico-commerciale" che minaccia il nostro patrimonio artistico. Potete leggere l'articolo integrale cliccando qui. Che ne pensate?
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