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Il 30 settembre ricorre la festa di Santa Rachele, moglie di Giacobbe e madre di due dei dodici progenitori delle tribù d'Israele.

Giacobbe si era innamorato di Rachele, incontrandola in occasione della sua permanenza presso la casa di Labano, suo zio e padre della ragazza. Colpito dalla sua bellezza, Giacobbe chiese subito in sposa Rachele, accettando in cambio di lavorare nella casa di Labano per sette anni. Passato questo tempo, tuttavia, Labano lo ingannò facendo indossare un velo alla sposa il giorno del matrimonio: in questo modo riuscì a scambiare Rachele con Lia, la sorella maggiore. Giacobbe si accorse dell'inganno solo dopo il matrimonio: chiedendo spiegazioni al suocero, Labano disse a Giacobbe che avrebbe potuto prendere Rachele come seconda moglie se avesse accettato di lavorare per lui altri sette anni. Così fece e, dopo una settimana, fu celebrato anche il secondo matrimonio.

Lia diede a Giacobbe ben undici figli mentre Rachele, inizialmente sterile, riuscì in seguito a dare alla luce il suo primo figlio, Giuseppe. In seguito alla sua nascita, Giacobbe decise di lasciare la casa di Labano in gran segreto insieme alla famiglia. Nella fuga Rachele rubò gli idoli d'oro del padre, così da ottenere l'eredità che le era stata negata. Labano scoprì il fatto e, dopo aver raggiunto Giacobbe, lo accusò del furto; l'uomo negò ogni responsabilità e, non sapendo della colpevolezza della moglie, maledisse chiunque avesse compiuto il crimine. Nel frattempo, Rachele aveva nascosto gli idoli all'interno del cuscino in sella al proprio cammello, sedendosi poi su di esso. Quando il padre venne a cercare gli idoli anche nella sua tenda, la donna chiese perdono per non essersi alzata per via del ciclo mestruale. Labano rimase così a mani vuote, ma la maledizione di Giacobbe si avverò poco dopo: Rachele morì di parto, riuscendo però a dare alla luce un secondo figlio, Beniamino.


"Rachele ruba gli idoli di Labano", miniatura tratta da una Bibbia istoriata, ms. Lyon, BM, Inc. 0057, c. 39r, 1498 circa, Bibliothèque Municipale, Lione.

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