San Martino porge il suo mantello
La nebbia a gl'irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor de i vini l'anime a rallegrar. Gira su' ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando sull'uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar. (G. Carducci)
  Ci celebra oggi 11 novembre san Martino di Tours, uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica. A rendere celebre Martino è una fra le più note vicende legate alle vite dei santi: la leggenda del mantello. Tradizione vuole che il giovane Martino, guardia imperiale di stanza in Gallia presso Amiens, avesse infatti tagliato il suo ricco mantello per donarne metà ad un mendicante infreddolito dal rigido inverno; compiuto questo gesto il sole si alzò in cielo e la temperatura si riscaldò. La notte stessa Cristo, vestito di quello stesso mantello, apparve in sogno al giovane: fu allora che Martino decise di farsi battezzare e dedicare la sua vita alla Chiesa. Da questa vicenda deriva la cosiddetta "Estate di san Martino", ricorrenza che unisce la cristianità alla tradizione contadina: è questo periodo, infatti, a segnare la fine del lavoro nei campi e l'inizio del travaso del vino nelle botti.   "San Martino porge il suo mantello", iniziale "S" decorata, miniatura tratta dal "Messale ad uso del Priorato di Saint-Martin-des-Champs", ms. 0416, c. 303r, 1408, Bibliothèque Mazarine, Parigi.
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