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Il Women’s Wednesday di questa settimana racconta la storia di una delle più grandi eroine della Roma antica: Clelia, una donna leggendaria che portò la pace tra Etruschi e Romani.

Intorno al 509 a.C. il popolo romano, stanco di essere governato dall’etrusco Tarquinio il Superbo, organizzò una rivolta in favore dell’istituzione della Repubblica Romana. La sommossa fu interrotta a causa delle continue minacce alla sicurezza dei cittadini romani da parte di Lars Porsenna, il re degli Etruschi. Con lo scopo di evitare lo scoppio di un conflitto, vennero offerte al re Etrusco ben venti giovani vergini romane: una di queste era Clelia, una ragazza dalle nobili origini. Decisa a non sottomettersi al re, Clelia escogitò un piano per scappare dal campo etrusco dove lei e le altre ragazze erano detenute. Una notte, portando con sé le altre prigioniere, ingannò le guardie riuscendo così a impossesessarsi di un cavallo e a scappare dal campo; dopo aver attraversato il Tevere, si assicurò che tutte le altre arrivassero a casa sane e salve. Una volta scoperto l’accaduto, Lars Porsenna ordinò che tutti gli ostaggi gli fossero riconsegnati: Clelia, di ritorno al campo, ebbe così la possibilità di confrontarsi con il re, il quale rimase colpito dalla personalità, dalle virtù e dal coraggio della ragazza tanto da decidere di lasciarla libera. Allo stesso modo le sue gesta non furono ignorate dai romani, che costruirono in suo onore la statua di un cavallo posto nella Via Sacra.

La vicenda di Clelia è rivoluzionaria: per la prima volta nella storia, una donna veniva apprezzata per il suo impegno nel proteggere il popolo e non per la fedeltà ad un uomo. Il coraggio di Clelia ebbe inoltre un ruolo cruciale nel sancire la pace tra Romani ed Etruschi e nel porre le basi per la creazione della Repubblica Romana.


“Clelia”, miniatura tratta dal manoscritto “Des cleres et nobles femmes”, ms. Spencer Collection 033, c. 29v, 1450 circa, The New York Public Library.

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