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Ancora una volta sulle tracce del viaggio di Enea, approdiamo questa settimana sulle coste africane: più precisamente a Cartagine, leggendaria città fondata dalla nostra protagonista, la regina Didone (nota anche con il nome di Elissa).

La storia di Enea e Didone è forse una fra le più tragiche e più conosciute dell'Eneide. Prima di fondare Cartagine, Didone era originariamente la principessa di Tiro, nel moderno Libano. Sposata con Sicheo, il marito fu però ucciso dallo stesso fratello di lei nel corso di una lotta per il trono; Didone fuggì così dalla sua patria, seguita da un nutrito gruppo di uomini fedeli. Il gruppo raggiunse i territori di re Iarba, che permise la fondazione della città: Didone creò così Cartagine, venendo poi ripetutamente chiesta in sposa da Iarba stesso.

Quando Enea fece naufragio sulle coste di Cartagine, tuttavia, lui e Didone si innamorarono subito grazie all'intervento di Venere e Giunone. Il fatto giunse all'orecchio di Iarba che, caso volle, era in realtà uno dei tanti figli illegittimi di Giove in persona: una volta venuto a sapere dell'umiliazione subita dal figlio, Giove ordinò che l'eroe troiano partisse subito alla volta dell'Italia. Didone, devastata, cercò di convincere Enea a restare; fallendo, la regina maledisse quindi l'eroe, predicendo l'ostilità fra i loro popoli (anticipando così le Guerre Puniche fra Roma a Cartagine). Con la partenza di Enea, Didone orchestrò la propria morte: ergendosi sulla propria pira funeraria, la regina si gettò su una spada donatale da Enea. Dalle loro navi, Enea e i suoi uomini osservarono il bagliore della pira, potendo solo immaginare quanto era appena successo.

Enea incontrerà ancora una volta Didone in occasione del suo viaggio nell'oltretomba: la regina, tuttavia, non lo degnerà di uno sguardo, voltando a lui le spalle e riunendosi infine con il marito Sicheo.


“Didone”, miniatura tratta dal manoscritto “Livre des femmes nobles et renommees”, ms. Français 598, c. 61v, 1403, Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Parigi.

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