IL NUOVO GIOIELLO DI CASTEL SANT’ANGELO

Il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma ritrova uno dei suoi tesori più preziosi: il Polittico degli Zavattari. L'opera, uno dei capolavori del tardogotico, è stata appena restaurata e riportata alla sua composizione originaria. Il polittico, al momento dell’ingresso nel Museo nel 1928 a seguito di una donazione, si componeva di cinque pannelli; gli altri due, individuati in una collezione privata da Roberto Longhi già nel 1957, furono acquistati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2000 e assegnati al Museo di Castel Sant’Angelo. Il dipinto rappresenta un’importantissima testimonianza della pittura lombarda su tavola di metà Quattrocento, per le grandi dimensioni e per la preziosità della tecnica esecutiva. Gli Zavattari erano membri di un’antica famiglia milanese, attivi tra la seconda metà del XIV secolo e il XVI secolo. Lavorarono per i duchi di Milano, ottenendo commissioni prestigiose, tra cui la più nota è la decorazione ad affresco della Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza, firmata e datata 1444. Il polittico resterà esposto fino al 19 maggio 2013 nella Sala della Cagliostra che, per l’occasione, sarà di nuovo fruibile al pubblico. L’ambiente cinquecentesco, interamente affrescato con grottesche da Luzio Romano e Perin del Vaga, deve la sua fama al suo inquilino più celebre, il Conte di Cagliostro, che vi fu detenuto per sedici mesi nel 1789 con le accuse di eresia, massoneria e stregoneria. Per maggiori informazioni: sito del Ministero dei Beni culturali.    
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